Nazionalsocialismo

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    Nazionalcomunismo: mito o dottrina politica?

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    Messaggio  Italicvs Mar Mag 03, 2011 9:31 pm

    Interessante articolo sul nazional-bolscevismo: http://www.centrostudilarcoelaclava.it/sito/?p=1336

    Cosa ne pensate?
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    Messaggio  Compañero Mer Mag 04, 2011 9:53 pm

    Interessante 3d! Secondo me la vera ideologia del nazional-bolscevismo o nazional-comunismo è il sincretismo ovvero "fondere" in un unico calderone i caratteri totalitari del comunismo sovietico e cinese con quelli dei fascismi europei. Tale ideologia non solo non ha un pensiero unitario ma non mostra una reale alternativa al capitalismo occidentale se non un astratto e viscerale anti-americanismo fine a se stesso e l'esaltazione della geopolitica considerata come l'unica politica esistente, oltretutto la società chiusa prospettata dai nazbols è ciò di più reazionario che potesse partorire la mente umana ed è incompatibile con un qualsiasi pensiero Socialista, forse andrebbe bene con i regimi dispotici di pinochet, videla, stalin e altri. Poi, a parte Niekisch e pochi altri personaggi, non mi pare siano mai esistiti governi nazional-bolscevichi
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    Messaggio  Nihil 1.1 Ven Mag 06, 2011 1:48 pm

    Per me hanno un interesse solamente a livello storico; nonostante l'autore dell'articolo ci provi in tutti i modi a dimostrare che sotto questo movimento ci fosse una qualche dottrina politica, in realtà siamo di fronte ad un movimento che aveva senso solamente in quel contesto geo-politico... poi il recupero di Stalin come difensore delle tradizioni e dei valori russi mi sembra per lo meno paradossale (persecuzione dei credenti, profanazione di chiese e santuari, ecc), il fatto che la URRS di Stalin fosse un'impero militarmente forte e avesse ereditato e concretizzato le mire espansionistiche dell'impero zarista non significa che vi sia un rapporto di contiguità fra le due forme politiche.

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    Messaggio  Compañero Ven Mag 06, 2011 6:38 pm

    Nihil 1.1 ha scritto:Per me hanno un interesse solamente a livello storico; nonostante l'autore dell'articolo ci provi in tutti i modi a dimostrare che sotto questo movimento ci fosse una qualche dottrina politica, in realtà siamo di fronte ad un movimento che aveva senso solamente in quel contesto geo-politico... poi il recupero di Stalin come difensore delle tradizioni e dei valori russi mi sembra per lo meno paradossale (persecuzione dei credenti, profanazione di chiese e santuari, ecc), il fatto che la URRS di Stalin fosse un'impero militarmente forte e avesse ereditato e concretizzato le mire espansionistiche dell'impero zarista non significa che vi sia un rapporto di contiguità fra le due forme politiche.

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    Messaggio  NAZBOL Mar Mag 24, 2011 5:56 pm

    Nihil 1.1 ha scritto:il recupero di Stalin come difensore delle tradizioni e dei valori russi mi sembra per lo meno paradossale (persecuzione dei credenti, profanazione di chiese e santuari, ecc)
    Questa se permetti è una grande falsità! Rolling Eyes Il mito dello Stalin "senza dio" è una grandissima baggianata, roba da libro nero del comunismo. Non farti ingannare dalla propaganda atlantista, Stalin così come Mao Tse Tung, Kim Il Sung, Pol Pot e Ceausaescu sono stati dei grandi difensori delle tradizioni del proprio paese, per non parlare della sacralità della vita (l'aborto nei Paesi Socialisti era proibito).
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    Messaggio  Octopus Sab Ott 15, 2011 4:42 pm

    Secondo me il Nazionalcomunismo è l'ideologia del XXI secolo. L'unica che potrà davvero contrastare la Liberaldemocrazia, realizzando una vera Democrazia (che non può non essere socialista).
    Il Nazionalcomunismo è il punto di scontro (non di incontro, si badi bene) tra le due più forti e radicali ideologie del Novecento: il Nazionalismo e il Comunismo. Dico punto di scontro perchè, come in ogni point break, resistono solo le idee più forti, mentre nel punto di incontro si assiste ad un annacquamento, ad una moderazione che fa perdere ad entrambe le ideologie la forza propulsiva.
    Il principale limite del comunismo è stato l'internazionalismo, che poi si è tramutato in terzomondismo, e alla fine c'è stato più interesse per i minatori in Perù invece che per gli operai sotto casa.
    Il principale limite del nazionalismo è stato l'anticomunismo, che ha fatto si che molti nazionalisti accettassero il capitalismo, l'atlantismo e la liberaldemocrazia pur di arginare il PERICOLO ROSSO.

    Credo e spero che il nuovo secolo, smascherando definitivamente la natura internazionalista e antisocialista del capitalismo e della liberaldemocrazia, possa vedere la nascita e l'affermazione del Nazionalcomunismo.
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    Messaggio  ULTIMA LEGIONE Dom Ott 16, 2011 10:11 am

    Octopus ha scritto:Secondo me il Nazionalcomunismo è l'ideologia del XXI secolo. L'unica che potrà davvero contrastare la Liberaldemocrazia, realizzando una vera Democrazia (che non può non essere socialista).
    Il Nazionalcomunismo è il punto di scontro (non di incontro, si badi bene) tra le due più forti e radicali ideologie del Novecento: il Nazionalismo e il Comunismo. Dico punto di scontro perchè, come in ogni point break, resistono solo le idee più forti, mentre nel punto di incontro si assiste ad un annacquamento, ad una moderazione che fa perdere ad entrambe le ideologie la forza propulsiva.
    Il principale limite del comunismo è stato l'internazionalismo, che poi si è tramutato in terzomondismo, e alla fine c'è stato più interesse per i minatori in Perù invece che per gli operai sotto casa.
    Il principale limite del nazionalismo è stato l'anticomunismo, che ha fatto si che molti nazionalisti accettassero il capitalismo, l'atlantismo e la liberaldemocrazia pur di arginare il PERICOLO ROSSO.

    Credo e spero che il nuovo secolo, smascherando definitivamente la natura internazionalista e antisocialista del capitalismo e della liberaldemocrazia, possa vedere la nascita e l'affermazione del Nazionalcomunismo.

    Analisi condivisibile.
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    Messaggio  Italicvs Dom Ott 16, 2011 11:11 am

    Octopus ha scritto:Secondo me il Nazionalcomunismo è l'ideologia del XXI secolo. L'unica che potrà davvero contrastare la Liberaldemocrazia, realizzando una vera Democrazia (che non può non essere socialista).
    Il Nazionalcomunismo è il punto di scontro (non di incontro, si badi bene) tra le due più forti e radicali ideologie del Novecento: il Nazionalismo e il Comunismo. Dico punto di scontro perchè, come in ogni point break, resistono solo le idee più forti, mentre nel punto di incontro si assiste ad un annacquamento, ad una moderazione che fa perdere ad entrambe le ideologie la forza propulsiva.
    Il principale limite del comunismo è stato l'internazionalismo, che poi si è tramutato in terzomondismo, e alla fine c'è stato più interesse per i minatori in Perù invece che per gli operai sotto casa.
    Il principale limite del nazionalismo è stato l'anticomunismo, che ha fatto si che molti nazionalisti accettassero il capitalismo, l'atlantismo e la liberaldemocrazia pur di arginare il PERICOLO ROSSO.

    Credo e spero che il nuovo secolo, smascherando definitivamente la natura internazionalista e antisocialista del capitalismo e della liberaldemocrazia, possa vedere la nascita e l'affermazione del Nazionalcomunismo.
    Mi ritrovo molto in quello che dici anche se non condivido la valutazione positiva del nazionalcomunismo e te lo dice un "ex nazbol". Il nazional-comunismo (o nazional-bolscevismo) viene definito da Dugin nella "metafisica del nazional-bolscevismo" come l'antitesi della società aperta e il trionfo della società chiusa. In una prospettiva nazional-comunista non esisterebbe la Democrazia (quella di cui mi hai parlato) ma il totalitarismo e se permetti questo sarebbe uno scenario da incubo, il trionfo della più becera reazione roba da far sembrare moderati il fascismo e nazional-socialismo. Senza contare che gli attuali gruppi nazbol sono dichiaratamente razzisti e aperti a teorie "strampalate" come quelle etnonazionaliste.
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    Messaggio  justicialista Dom Ott 16, 2011 4:16 pm

    Il nazional-comunismo è una tendenza interna al marxismo leninismo. Esprime una visione patriottica e marcatamente anti-trotzkista.

    il nazional-bolscevismo, invece, è una dottrina nazionalista che contesta il capitalismo senza però proporre la totale abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (Strasser, il primo Niekisch, Bombacci ecc...). Le alternative sono o la socializzazione sotto ordinamento corporativo (Bombacci) o la nascita di uno stato-feudatario (Strasser).

    A quale di queste due correnti vi sentite più vicini?
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    Messaggio  Octopus Lun Ott 17, 2011 10:39 am

    Italicvs ha scritto:
    Octopus ha scritto:Secondo me il Nazionalcomunismo è l'ideologia del XXI secolo. L'unica che potrà davvero contrastare la Liberaldemocrazia, realizzando una vera Democrazia (che non può non essere socialista).
    Il Nazionalcomunismo è il punto di scontro (non di incontro, si badi bene) tra le due più forti e radicali ideologie del Novecento: il Nazionalismo e il Comunismo. Dico punto di scontro perchè, come in ogni point break, resistono solo le idee più forti, mentre nel punto di incontro si assiste ad un annacquamento, ad una moderazione che fa perdere ad entrambe le ideologie la forza propulsiva.
    Il principale limite del comunismo è stato l'internazionalismo, che poi si è tramutato in terzomondismo, e alla fine c'è stato più interesse per i minatori in Perù invece che per gli operai sotto casa.
    Il principale limite del nazionalismo è stato l'anticomunismo, che ha fatto si che molti nazionalisti accettassero il capitalismo, l'atlantismo e la liberaldemocrazia pur di arginare il PERICOLO ROSSO.

    Credo e spero che il nuovo secolo, smascherando definitivamente la natura internazionalista e antisocialista del capitalismo e della liberaldemocrazia, possa vedere la nascita e l'affermazione del Nazionalcomunismo.
    Mi ritrovo molto in quello che dici anche se non condivido la valutazione positiva del nazionalcomunismo e te lo dice un "ex nazbol". Il nazional-comunismo (o nazional-bolscevismo) viene definito da Dugin nella "metafisica del nazional-bolscevismo" come l'antitesi della società aperta e il trionfo della società chiusa. In una prospettiva nazional-comunista non esisterebbe la Democrazia (quella di cui mi hai parlato) ma il totalitarismo e se permetti questo sarebbe uno scenario da incubo, il trionfo della più becera reazione roba da far sembrare moderati il fascismo e nazional-socialismo. Senza contare che gli attuali gruppi nazbol sono dichiaratamente razzisti e aperti a teorie "strampalate" come quelle etnonazionaliste.

    Capisco ciò che dici, ma ciò non ci impedisce di depurare il nazionalbolscevismo "classico" dalle derive razziste e/o totalitarie che lo caratterizzano.
    Inoltre, gli attuali gruppi nazbol, come giustamente dici tu, sono più vicini ad una impostazione nazifascista che ad una socialista, quindi sappiamo che il nazionalcomunismo europeo non potrà e non dovrà inserirsi in quel solco ideologico.
    Possiamo e dobbiamo impegnarci al fine di realizzare un impianto ideologico radicale, democratico e antiliberale confacente all'Europa.
    Prendere e sviluppare le idee che condividiamo, cancellando quelle che non vanno bene e aggiungendone altre nostre.
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    Messaggio  Octopus Lun Ott 17, 2011 10:40 am

    justicialista ha scritto:Il nazional-comunismo è una tendenza interna al marxismo leninismo. Esprime una visione patriottica e marcatamente anti-trotzkista.

    il nazional-bolscevismo, invece, è una dottrina nazionalista che contesta il capitalismo senza però proporre la totale abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (Strasser, il primo Niekisch, Bombacci ecc...). Le alternative sono o la socializzazione sotto ordinamento corporativo (Bombacci) o la nascita di uno stato-feudatario (Strasser).

    A quale di queste due correnti vi sentite più vicini?

    Personalmente mi sento più vicino alla prima, anche se guardo con interesse ad idee quali la socializzazione.
    Fondamentalmente, credo che l'impianto marxista-leninista, più che nell'ideologia, debba esserci nell'organizzazione del Partito/Movimento.
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    Messaggio  Italicvs Mar Ott 18, 2011 9:08 am

    Octopus ha scritto:
    justicialista ha scritto:Il nazional-comunismo è una tendenza interna al marxismo leninismo. Esprime una visione patriottica e marcatamente anti-trotzkista.

    il nazional-bolscevismo, invece, è una dottrina nazionalista che contesta il capitalismo senza però proporre la totale abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (Strasser, il primo Niekisch, Bombacci ecc...). Le alternative sono o la socializzazione sotto ordinamento corporativo (Bombacci) o la nascita di uno stato-feudatario (Strasser).

    A quale di queste due correnti vi sentite più vicini?
    Fondamentalmente, credo che l'impianto marxista-leninista, più che nell'ideologia, debba esserci nell'organizzazione del Partito/Movimento.
    Sono d'accordo ma non credo che questo punto sia condiviso da tutti i Socialisti Nazionalitari. Bisognerebbe sentire più opinioni prima.
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    Messaggio  Italicvs Mar Ott 18, 2011 9:44 am

    justicialista ha scritto:Il nazional-comunismo è una tendenza interna al marxismo leninismo. Esprime una visione patriottica e marcatamente anti-trotzkista.

    il nazional-bolscevismo, invece, è una dottrina nazionalista che contesta il capitalismo senza però proporre la totale abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (Strasser, il primo Niekisch, Bombacci ecc...). Le alternative sono o la socializzazione sotto ordinamento corporativo (Bombacci) o la nascita di uno stato-feudatario (Strasser).

    A quale di queste due correnti vi sentite più vicini?
    Torno un attimo indietro a questo post che non avevo letto. Non lo sapevo, quindi per te nazional-comunismo e nazional-bolscevismo non sono sinonimi ma due ideologie differenti? Eppure nazbol autentici molte volte hanno parlato di nazional-comunismo inteso proprio come "super-ideologia" e sicuramente non in termini marxisti-leninisti.
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    Messaggio  justicialista Mer Ott 19, 2011 12:17 am

    Italicvs ha scritto:
    justicialista ha scritto:Il nazional-comunismo è una tendenza interna al marxismo leninismo. Esprime una visione patriottica e marcatamente anti-trotzkista.

    il nazional-bolscevismo, invece, è una dottrina nazionalista che contesta il capitalismo senza però proporre la totale abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (Strasser, il primo Niekisch, Bombacci ecc...). Le alternative sono o la socializzazione sotto ordinamento corporativo (Bombacci) o la nascita di uno stato-feudatario (Strasser).

    A quale di queste due correnti vi sentite più vicini?
    Torno un attimo indietro a questo post che non avevo letto. Non lo sapevo, quindi per te nazional-comunismo e nazional-bolscevismo non sono sinonimi ma due ideologie differenti? Eppure nazbol autentici molte volte hanno parlato di nazional-comunismo inteso proprio come "super-ideologia" e sicuramente non in termini marxisti-leninisti.


    E' una questione molto complessa e spinosa, suscettibile di interpretazioni fra le più disparate. Ai tempi dell'Università (che non ho terminato) parlavo spesso con il mio professore di Storia riguardo fenomeni quali il sindacalismo anarchico, quello rivoluzionario e quello nazionale (o falangista). Fu lui a togliermi molti dubbi e curiosità sulle opere e sulle figure di uomini come Sorel e Valois. Un giorno, però, spese in aula due parole sul fenomeno del "nazi-bolscevismo" weimariano (lui l'ha sempre definito in questo modo) e su personaggi come Niekisch e Strasser. Incuriosito, e un po' perplesso, lo fermai a fine lezione con l'intento di chiarire meglio la differenza esistente tra nazional-bolscevismo (o "nazi-bolscevismo") e nazional-comunismo. A detta di questo docente , infatti, il nazional-bolscevismo va letto come interpretazione radicale del famoso "socialismo prussiano" teorizzato da Oswald Spengler. Un socialismo fortemente patriottico, gerarchico e legato alla cultura "volkish". Un socialismo sì radicalmente anti-capitalista ma per nulla ispirato dal pensiero marxista-leninista. Il nazionalcomunismo, invece, andrebbe inteso come la dottrina-prassi di statisti quali Stalin, Ceausescu, in parte Mao e quella di figure non ben "delineate" ed appartenenti , consicamente o meno, al periodo post-moderno di fine millennio. Milosevic e Lukashenko su tutti. In merito al "nazional-comunismo" , inoltre, mi consigliò vivamente di leggere qualche libro scritto da Gennady Zyuganov. Altro problema: nella versione italiana di wikipedia, se digiti "nazionalcomunismo" vieni automaticamente rinviato nella pagina riguardante il "nazionalbolscevismo". Nell'edizione inglese, invece, ecco cosa salta fuori : http://en.wikipedia.org/wiki/National_communism

    Insomma: chi ci capisce qualcosa è bravo. Fatto sta che tra nazional-bolscevismo (sopratutto di matrice tedesca) e nazional-comunismo, esistono delle differenze dottrinarie e storiche non di poco conto.
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    Messaggio  Octopus Mer Ott 19, 2011 9:48 am

    justicialista ha scritto:
    Italicvs ha scritto:
    justicialista ha scritto:Il nazional-comunismo è una tendenza interna al marxismo leninismo. Esprime una visione patriottica e marcatamente anti-trotzkista.

    il nazional-bolscevismo, invece, è una dottrina nazionalista che contesta il capitalismo senza però proporre la totale abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (Strasser, il primo Niekisch, Bombacci ecc...). Le alternative sono o la socializzazione sotto ordinamento corporativo (Bombacci) o la nascita di uno stato-feudatario (Strasser).

    A quale di queste due correnti vi sentite più vicini?
    Torno un attimo indietro a questo post che non avevo letto. Non lo sapevo, quindi per te nazional-comunismo e nazional-bolscevismo non sono sinonimi ma due ideologie differenti? Eppure nazbol autentici molte volte hanno parlato di nazional-comunismo inteso proprio come "super-ideologia" e sicuramente non in termini marxisti-leninisti.


    E' una questione molto complessa e spinosa, suscettibile di interpretazioni fra le più disparate. Ai tempi dell'Università (che non ho terminato) parlavo spesso con il mio professore di Storia riguardo fenomeni quali il sindacalismo anarchico, quello rivoluzionario e quello nazionale (o falangista). Fu lui a togliermi molti dubbi e curiosità sulle opere e sulle figure di uomini come Sorel e Valois. Un giorno, però, spese in aula due parole sul fenomeno del "nazi-bolscevismo" weimariano (lui l'ha sempre definito in questo modo) e su personaggi come Niekisch e Strasser. Incuriosito, e un po' perplesso, lo fermai a fine lezione con l'intento di chiarire meglio la differenza esistente tra nazional-bolscevismo (o "nazi-bolscevismo") e nazional-comunismo. A detta di questo docente , infatti, il nazional-bolscevismo va letto come interpretazione radicale del famoso "socialismo prussiano" teorizzato da Oswald Spengler. Un socialismo fortemente patriottico, gerarchico e legato alla cultura "volkish". Un socialismo sì radicalmente anti-capitalista ma per nulla ispirato dal pensiero marxista-leninista. Il nazionalcomunismo, invece, andrebbe inteso come la dottrina-prassi di statisti quali Stalin, Ceausescu, in parte Mao e quella di figure non ben "delineate" ed appartenenti , consicamente o meno, al periodo post-moderno di fine millennio. Milosevic e Lukashenko su tutti. In merito al "nazional-comunismo" , inoltre, mi consigliò vivamente di leggere qualche libro scritto da Gennady Zyuganov. Altro problema: nella versione italiana di wikipedia, se digiti "nazionalcomunismo" vieni automaticamente rinviato nella pagina riguardante il "nazionalbolscevismo". Nell'edizione inglese, invece, ecco cosa salta fuori :
    Insomma: chi ci capisce qualcosa è bravo. Fatto sta che tra nazional-bolscevismo (sopratutto di matrice tedesca) e nazional-comunismo, esistono delle differenze dottrinarie e storiche non di poco conto.

    Molto interessante, questo post.
    Il punto di scontro tra queste due "teorie", quindi le idee più forti che sopravvivono, ha la seguente soluzione:
    Patria (da individuare... Italia? Europa? Eurasia?)
    Socialismo (come teoria, accomuna entrambi gli schieramenti; come prassi, li divide e quindi si annullano a vicenda)
    Marxismo-leninismo (interpretazione scientifica delle teorie socialiste)
    Gerarchia (da intendersi oggi come Organizzazione e non come burocrazia).

    Questi, secondo voi, potrebbero essere i capisaldi di un nascituro partito/movimento socialista nazionalitario?
    Secondo me si, anche se ovviamente andrebbero linguisticamente coniugati secondo nuovi stilemi (perchè se ci presentassimo in una fabbrica o piazza a dire "siamo per la patria, il socialismo, il marxismo-leninismo e la gerarchia", nessuno ci seguirebbe).
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    Messaggio  Italicvs Gio Ott 20, 2011 9:16 am

    justicialista ha scritto:
    Italicvs ha scritto:
    justicialista ha scritto:Il nazional-comunismo è una tendenza interna al marxismo leninismo. Esprime una visione patriottica e marcatamente anti-trotzkista.

    il nazional-bolscevismo, invece, è una dottrina nazionalista che contesta il capitalismo senza però proporre la totale abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (Strasser, il primo Niekisch, Bombacci ecc...). Le alternative sono o la socializzazione sotto ordinamento corporativo (Bombacci) o la nascita di uno stato-feudatario (Strasser).

    A quale di queste due correnti vi sentite più vicini?
    Torno un attimo indietro a questo post che non avevo letto. Non lo sapevo, quindi per te nazional-comunismo e nazional-bolscevismo non sono sinonimi ma due ideologie differenti? Eppure nazbol autentici molte volte hanno parlato di nazional-comunismo inteso proprio come "super-ideologia" e sicuramente non in termini marxisti-leninisti.


    E' una questione molto complessa e spinosa, suscettibile di interpretazioni fra le più disparate. Ai tempi dell'Università (che non ho terminato) parlavo spesso con il mio professore di Storia riguardo fenomeni quali il sindacalismo anarchico, quello rivoluzionario e quello nazionale (o falangista). Fu lui a togliermi molti dubbi e curiosità sulle opere e sulle figure di uomini come Sorel e Valois. Un giorno, però, spese in aula due parole sul fenomeno del "nazi-bolscevismo" weimariano (lui l'ha sempre definito in questo modo) e su personaggi come Niekisch e Strasser. Incuriosito, e un po' perplesso, lo fermai a fine lezione con l'intento di chiarire meglio la differenza esistente tra nazional-bolscevismo (o "nazi-bolscevismo") e nazional-comunismo. A detta di questo docente , infatti, il nazional-bolscevismo va letto come interpretazione radicale del famoso "socialismo prussiano" teorizzato da Oswald Spengler. Un socialismo fortemente patriottico, gerarchico e legato alla cultura "volkish". Un socialismo sì radicalmente anti-capitalista ma per nulla ispirato dal pensiero marxista-leninista. Il nazionalcomunismo, invece, andrebbe inteso come la dottrina-prassi di statisti quali Stalin, Ceausescu, in parte Mao e quella di figure non ben "delineate" ed appartenenti , consicamente o meno, al periodo post-moderno di fine millennio. Milosevic e Lukashenko su tutti. In merito al "nazional-comunismo" , inoltre, mi consigliò vivamente di leggere qualche libro scritto da Gennady Zyuganov. Altro problema: nella versione italiana di wikipedia, se digiti "nazionalcomunismo" vieni automaticamente rinviato nella pagina riguardante il "nazionalbolscevismo". Nell'edizione inglese, invece, ecco cosa salta fuori : http://en.wikipedia.org/wiki/National_communism

    Insomma: chi ci capisce qualcosa è bravo. Fatto sta che tra nazional-bolscevismo (sopratutto di matrice tedesca) e nazional-comunismo, esistono delle differenze dottrinarie e storiche non di poco conto.
    Ho capito! In sintesi quindi il nazional-bolscevismo non è altro che una particolare forma di nazional-socialismo anti-hitleriano e filo-sovietico e quindi questo spiegherebbe l'utilizzo da parte dei nazbol della falce e martello nera con sfondo bianco. Il nazional-comunismo invece non è altro che il classico comunismo marxista-leninista portato avanti qui in Italia da piccoli corpuscoli extra-parlamentari come il pciml (non ho citato il pmli perchè è più maoista che stalinista).
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    Messaggio  Italicvs Gio Ott 20, 2011 9:21 am

    Attualmente in Italia abbiamo queste formazioni,

    per il nazional-bolscevismo: http://www.frontepatriottico.too.it

    per il nazional-comunismo: http://www.pciml.org e http://digilander.libero.it/nazionalcomunismo (anche se quest'ultimo utilizza la simbologia nazbol)
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    Messaggio  Octopus Gio Ott 20, 2011 12:44 pm

    Italicvs ha scritto:Attualmente in Italia abbiamo queste formazioni,

    per il nazional-bolscevismo: frontepatriottico
    per il nazional-comunismo: pciml (anche se quest'ultimo utilizza la simbologia nazbol)

    Il PCIML è ridicolo. Non ha assolutamente nessuna prospettiva di crescita o possibilità di essere riconosciuto dal Popolo come un partito valido.
    Il Fronte Patriottico lo conosco poco, ma a prima vista (potrei sbagliarmi) mi sembra comunque un movimento di area destrorsa.

    Tra i due, comunque, preferisco il Fronte Patriottico
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    Messaggio  Antagonista Gio Ott 20, 2011 7:24 pm

    Bah! Il nazionalcomunismo per me non è né un mito né un'ideologia ma un sincretismo (venuto male) tra i due totalitarismi novecenteschi, il nazifascismo e il comunismo (sovietico e cinese). Un conto è la ricerca di nuove sintesi, un altro è creare mostruosi ibridi "nazi-comunisti" con smanie dittatoriali e repressive.
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    Messaggio  Antagonista Gio Ott 20, 2011 7:34 pm

    Octopus ha scritto:
    justicialista ha scritto:Il nazional-comunismo è una tendenza interna al marxismo leninismo. Esprime una visione patriottica e marcatamente anti-trotzkista.

    il nazional-bolscevismo, invece, è una dottrina nazionalista che contesta il capitalismo senza però proporre la totale abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (Strasser, il primo Niekisch, Bombacci ecc...). Le alternative sono o la socializzazione sotto ordinamento corporativo (Bombacci) o la nascita di uno stato-feudatario (Strasser).

    A quale di queste due correnti vi sentite più vicini?

    Personalmente mi sento più vicino alla prima, anche se guardo con interesse ad idee quali la socializzazione.
    Fondamentalmente, credo che l'impianto marxista-leninista, più che nell'ideologia, debba esserci nell'organizzazione del Partito/Movimento.
    Piccolo particolare: in Italia esistono due formazioni marxiste-leniniste (come struttura e non come ideologia) che sono il pdl e la lega nord e ho detto tutto. Se ci si ritiene realmente Democratici dobbiamo prendere le distanze non solo dalle ideologie ma anche da metodi organizzativi antidemocratici.
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    Messaggio  justicialista Gio Ott 20, 2011 7:42 pm

    Italicvs ha scritto:Attualmente in Italia abbiamo queste formazioni,

    per il nazional-bolscevismo: http://www.frontepatriottico.too.it

    per il nazional-comunismo: http://www.pciml.org e http://digilander.libero.it/nazionalcomunismo (anche se quest'ultimo utilizza la simbologia nazbol)

    Attenzione! Penso che i militanti del Pci-Ml si incazzeranno non poco nel sentirsi chiamare "nazional-comunisti". Loro, pur essendo stalinisti, continuano a ribadire l'importanza dell'internazionalismo proletario e giustificano la tesi del "socialismo in una sola nazione" solo se circoscritta al periodo storico nel quale Stalin la formulò. Ovviamente il rifiuto del suffisso "nazionale" è in gran parte motivato dalle accuse che i trotzkisti e i bordighiani muovono da un secolo nei loro confronti: cioè le accuse di essere nazionalisti e , in fondo, non molto diversi dai fascisti.

    partiti NAZIONALCOMUNISTI, indubbiamente, sono il PCN ( http://www.pcn-ncp.com/ ) e probabilmente il Partito Comunista della Federazione Russa (http://kprf.ru/party/program/).
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    Messaggio  Octopus Gio Ott 20, 2011 8:01 pm

    Antagonista ha scritto:
    Octopus ha scritto:
    justicialista ha scritto:Il nazional-comunismo è una tendenza interna al marxismo leninismo. Esprime una visione patriottica e marcatamente anti-trotzkista.

    il nazional-bolscevismo, invece, è una dottrina nazionalista che contesta il capitalismo senza però proporre la totale abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione (Strasser, il primo Niekisch, Bombacci ecc...). Le alternative sono o la socializzazione sotto ordinamento corporativo (Bombacci) o la nascita di uno stato-feudatario (Strasser).

    A quale di queste due correnti vi sentite più vicini?

    Personalmente mi sento più vicino alla prima, anche se guardo con interesse ad idee quali la socializzazione.
    Fondamentalmente, credo che l'impianto marxista-leninista, più che nell'ideologia, debba esserci nell'organizzazione del Partito/Movimento.
    Piccolo particolare: in Italia esistono due formazioni marxiste-leniniste (come struttura e non come ideologia) che sono il pdl e la lega nord e ho detto tutto. Se ci si ritiene realmente Democratici dobbiamo prendere le distanze non solo dalle ideologie ma anche da metodi organizzativi antidemocratici.

    Il PDL ha davvero ben poco dell'organizzazione marxista-leninista...
    La Lega Nord ha sicuramente una organizzazione più strutturata ed efficiente.
    Come ho scritto precedentemente, non dobbiamo confondere la Democrazia con la Liberaldemocrazia. Per questo ritengo che la struttura dei Soviet fosse assolutamente democratica, in quanto nei soviet vi erano i rappresentanti del Popolo lavoratore (soviet operai, soviet dei soldati, ecc....).
    "Tutto il potere ai soviet" è cosa ben diversa da "tutto il potere alla Massa": infatti Lenin utilizzò la prima formula, non la seconda.
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    Messaggio  ULTIMA LEGIONE Ven Ott 21, 2011 9:40 pm

    Italicvs ha scritto:Attualmente in Italia abbiamo queste formazioni,

    per il nazional-bolscevismo: http://www.frontepatriottico.too.it

    per il nazional-comunismo: http://www.pciml.org e http://digilander.libero.it/nazionalcomunismo (anche se quest'ultimo utilizza la simbologia nazbol)

    Stai facendo confusione.

    Il Fronte Patriottico NON E' un partito ma solo un sito internet, per altro ben fatto, vicino al Coordinamento Progetto Eurasia.

    Il PCMLI NON E' un partito nazionalcomunista ma ortodosso marxista-leninista.

    L'altro link che hai dato è di un gruppo che non esiste più da qualche mese.

    Su FB esiste il PNCI, partito nazionalcomunista italiano, che però è solo un gruppo di FB.

    In Italia, quindi non esistono nè un partito nazionalbolscevico e nemmeno nazionalcomunista.

    L'unico movimento che si avvicina al nazionalbolscevismo è il Coordinamento Progetto Eurasia, però il CPE è un movimento eurasiatista NON specificamente nazionalbolscevico-
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    Messaggio  ULTIMA LEGIONE Ven Ott 21, 2011 9:42 pm

    Octopus ha scritto:
    Italicvs ha scritto:Attualmente in Italia abbiamo queste formazioni,

    per il nazional-bolscevismo: frontepatriottico
    per il nazional-comunismo: pciml (anche se quest'ultimo utilizza la simbologia nazbol)

    Il PCIML è ridicolo. Non ha assolutamente nessuna prospettiva di crescita o possibilità di essere riconosciuto dal Popolo come un partito valido.
    Il Fronte Patriottico lo conosco poco, ma a prima vista (potrei sbagliarmi) mi sembra comunque un movimento di area destrorsa.

    Tra i due, comunque, preferisco il Fronte Patriottico

    Se fosse un PARTITO aderirei di corsa,ma è solo una associazione culturale su INTERNET.
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    Messaggio  Italicvs Sab Ott 22, 2011 9:22 am

    ULTIMA LEGIONE ha scritto:
    Italicvs ha scritto:Attualmente in Italia abbiamo queste formazioni,

    per il nazional-bolscevismo: http://www.frontepatriottico.too.it

    per il nazional-comunismo: http://www.pciml.org e http://digilander.libero.it/nazionalcomunismo (anche se quest'ultimo utilizza la simbologia nazbol)

    Stai facendo confusione.

    Il Fronte Patriottico NON E' un partito ma solo un sito internet, per altro ben fatto, vicino al Coordinamento Progetto Eurasia.

    Il PCMLI NON E' un partito nazionalcomunista ma ortodosso marxista-leninista.

    L'altro link che hai dato è di un gruppo che non esiste più da qualche mese.

    Su FB esiste il PNCI, partito nazionalcomunista italiano, che però è solo un gruppo di FB.

    In Italia, quindi non esistono nè un partito nazionalbolscevico e nemmeno nazionalcomunista.

    L'unico movimento che si avvicina al nazionalbolscevismo è il Coordinamento Progetto Eurasia, però il CPE è un movimento eurasiatista NON specificamente nazionalbolscevico-
    So benissimo che non è un partito ma un'associazione ma comunque ti piaccia o no attualmente è il riferimento dei nazbol italiani, ci sarebbe anche il Fronte Nazional Bolscevico di Paolo Perri ma da quello che ho letto pare che non si rifacciano integralmente al nazional-bolscevismo russo. Il nazional-comunismo invece, da quello che ha detto justicialista, non è altro che una tendenza interna al marxismo-leninismo niente di più niente di meno.

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