Vuole essere un punto di riferimento per tutti coloro che non si riconoscono nei fallimenti novecenteschi ed intende sviluppare nuove sintesi oltre il fascismo e l'antifascismo, il comunismo e l'anticomunismo, mirando al superamento della vetusta dicotomia destra-sinistra e ponendo le fondamenta per la costruzione dell'alternativa politica, sociale, economica, culturale e filosofica al capitalismo ed all'imperialismo inteso come fase ricorsiva dello sviluppo della formazione sociale mondiale capitalista.
Intende il SOCIALISMO come equa distribuzione delle ricchezze da attuare per mezzo della proprietà pubblica dei mezzi di produzione dati in gestione alle forze del lavoro (organizzativo, tecnico e manuale) in un contesto di una economia non caratterizzata da esasperata competizione interimprenditoriale ma da una produzione cooperativa e quindi pianifica e finalizzata al soddisfacimento dei bisogni umani in cui ai prodotti venga sottratto il valore di scambio e quindi non diventino merci ma siano destinati al consumo in un'ottica di graduale riduzione (grazie allo sviluppo tecnologico) delle ore di lavoro.